L'editoriale di (h)ortus


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Dopo quasi vent’anni di assenza – trascorsi, forse colpevolmente, a indagare architetture in luoghi più distanti del pianeta – sono ritornato a Urbino, alla ricerca non soltanto delle opere di Giancarlo De Carlo (e di tutti gli illustri architetti che lo hanno preceduto nella città di Federico da Montefeltro) ma anche della possibilità di fare un personalissimo punto sullo stato dell’architettura. Avevo sentito parlare da più parti del pessimo stato di conservazione degli Continua...

La città della postproduzione

Questo libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei, sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni quali il doppiaggio, il montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione.
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ri logo smallCatastrofi

Ricostruzioni etico-sociali

Federica Morgia

La catastrofe, scrive Paul Virilio, non è frutto di un processo decisionale ma fenomenologico. Per tale ragione l’umanità deve imparare a convivere con questo tipo di eventi qualora questi non siano solo catastrofici o a lavorare creativamente con loro, prendendo spunto da ciò di positivo che ne può scaturire. La storia dei luoghi, delle città, del paesaggio è un itinerario costellato di micro e macro catastrofi: guerre, occupazioni, usi e dismissioni si avvicendano. Città e paesaggio sono sistemi governati da un equilibrio instabile e provvisorio nel quale si accumulano progressivamente elementi di crisi. Quando un progetto nasce da un’istruttoria esauriente e complessa, ha qualche possibilità di prefigurare i caratteri di ciò che accadrà nel futuro prossimo e in quello più lontano, la crisi può essere non solo prevista ma anche inclusa tra i materiali del progetto stesso (Fig. 1).
In un suo scritto, parafrasando Marc Augé, Franco Purini conia un neologismo: il neoluogo che, scrive, è un punto dove la stabilità, costruita su una forte presenza di spazio pubblico, funziona come solido ormeggio attorno al quale si ancorano le relazioni urbane. Alle caratteristiche identitarie di un luogo che passano attraverso la lettura dei suoi aspetti geografici e storici, dobbiamo aggiungere tutte le componenti culturali e sociali che a loro volta identificano le comunità che attraversano, vivono e trasformano quei luoghi. Per esemplificare la complessità e gli esiti di queste interazioni riflettiamo su due casi che, per localizzazione geografica, sostrato culturale, contesto sociale ed economico, individuano due situazioni molto diverse tra loro ma presentano aspetti comuni rispetto all’inaspettato scioglimento di una crisi profonda, una catastrofe, risolta in parte attraverso la creazione di quella possiamo chiamare una “infrastruttura sociale”. Un sistema, cioè, composto da azioni e persone che mobilitandosi sovvertono un iter i cui esisti disastrosi appaiono irreversibili (Fig. 2).
Celebration City è una città di nuova fondazione della Florida in cui si propone un modello urbano idealizzato che in breve tempo si rivela la copertura di una operazione speculativa spregiudicata. City of Darkness è un frammento urbano di Hong Kong che, da quartiere dormitorio ghettizzante, si trasforma in un microcosmo in cui convivono al di fuori di ogni regola abitazioni, lavoro, servizi e svago (Fig. 3).
Celebration City nasce, nei primi anni Novanta, grazie al finanziamento della multinazionale Disney, con lo scopo di dar vita alla città perfetta di 20.000 abitanti, a misura d’uomo, fatta di abitazioni progettate e costruite secondo il criterio tradizionale americano e con servizi efficienti. Le autorizzazioni ottenute dall’approvazione del progetto mettono la Disney in grado di realizzare un piano di sviluppo ventennale che investe l’intera regione (Fig. 4). Scopo della Disney è da un lato la costruzione di un villaggio-vetrina ecosostenibile e dall’altro lo sfruttamento del paesaggio che lo circonda. Il piano consentirebbe la creazione e lo sviluppo di strutture turistiche e centri commerciali, mentre il reclutamento di mano d’opera a basso costo impoverirebbe il tessuto sociale e renderebbe scadente la qualità dell’urbano.
Il cavallo di Troia di Celebration City è costituito dal ruolo attivo della comunità che si è insediata in città. Gli abitanti e i professionisti, schiacciati tra lo strapotere economico della Disney Corporation, i suoi delatori e i mass media a caccia di scoop, riescono a sovvertire questa involuzione attraverso il loro impegno tessendo una rete fatta di competenze, controlli, denunce e informazione in difesa dei diritti della comunità stessa che sarà la salvezza dell’operazione Celebration e che consentirà almeno in parte il raggiungimento dell’utopia che questa rappresenta (Fig. 5).
A Hong Kong, negli anni Ottanta, Koowloon era uno di quei posti di cui tutti avevano sentito parlare ma dove nessuno era mai stato. City of Darkness, costruita alla fine degli anni Cinquanta e demolita nel 1993, sorgeva vicino all’aeroporto di Kay Tak e costituiva il più grande complesso di edilizia popolare del mondo. Il grande isolato urbano misurava circa 100x200 metri di lato e gli edifici avevano un’altezza variabile tra i 12 e i 14 piani (Fig. 6). Durante la prima metà degli anni Ottanta Koowloon viene colonizzata dalla comunità cinese immigrata e illegale che occupa tutti gli spazi vuoti distributivi e connettivi del grande blocco (Fig. 7). Gli spazi interstiziali, adibiti agli usi più eterogenei, si saldano gli uni agli altri, dando origine a un unico organismo urbano in gran parte privo di affacci esterni. In venti anni il complesso cresce su se stesso arrivando a contenere più di 35.000 persone, City of Darkness, il cui nome deriva dalla contrapposizione allo sfavillio delle luci di Hong Kong, è sinonimo di oppio, criminalità organizzata, topi e servizi inesistenti (Fig. 8). A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta la situazione cambia radicalmente. Gli abitanti trasformano questo luogo in un’occasione di lavoro e produzione a costi concorrenziali determinando l’espulsione graduale degli strati di illegalità e criminalità preesistenti. Vi sorgono scuole, ambulatori e luoghi di culto, vi si insediano una serie di attività produttive: piccole industrie tessili, fabbriche di oggettistica varia e alimentari (Fig. 9). Dal punto di vista funzionale la parte più straordinaria dell’edificio era rappresentata dalle coperture. La sua funzione principale era di spazio collettivo all’aperto, playground per i bambini, luogo di sosta e di incontro sotto un cielo attraversato dal continuo traffico aereo (Fig. 10).
Anziché volgere verso un inesorabile disastro economico e sociale, le due situazioni evolvono verso un insperato esito positivo grazie a un fattore comune: la creazione di una infrastruttura sociale, una rete di solidarietà e coesione civile fra gli abitanti del luogo che, costituendosi come un’entità articolata e compatta, assorbe e distende le tensioni che si creano all’interno dei due sistemi di appartenenza.

 
Hortus

Lo spessore della città

La ricerca Lo spessore della città prende corpo nel 2010 in occasione del secondo bando FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – Bando Futuro in Ricerca), pubblicato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il bando nelle sue tre edizioni (2008, 2010, 2012) è indirizzato a sostenere ricerche di base di giovani studiosi. La stesura del progetto nella sua prima versione è il tentativo di tradurre assunti teorici, costruiti su nuove necessità di dialogo tra architettura e città, in concreti strumenti operativi.  Continua...

Alter-azioni

Questo libro raccoglie una serie di saggi sull’alterazione, ovvero sul rapporto interpretazione e realtà, sostanzialmente sul come si possa aumentare la realtà oltre l’impiego di strumenti tecnologici. Con l’espressione “realtà aumentata” si vuole qui sostenere l’autonomia della visione, la sua non necessità di protesi da altri impostate, a favore di un potenziamento delegato alla sola teoria. L’obiettivo è aggiornare il binomio teoria-progetto, superare inutili dualismi, affermare la coincidenza dei due termini non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello degli strumenti. Continua...

peperone_giallo_trasphortusbooks è un progetto editoriale che nasce dall’esperienza di (h)ortus - rivista di architettura. Raccogliere saggi e riflessioni di giovani studiosi dell’architettura, siano esse sul contemporaneo, sulla storia, la critica e la teoria, sul progetto o sugli innumerevoli altri temi che caratterizzano l’arte del costruire è la missione che vogliamo perseguire, per una condivisione seria e ragionata dei problemi che a noi tutti, oggi, stanno profondamente a cuore.

hortusbooks si propone come una collana agile, aperta ad una molteplicità di contributi nel campo dell'architettura. I volumi vengono pubblicati con tecnologia print on demand dalla casa editrice Nuova Cultura di Roma e possono essere acquistati on-line tramite i maggiori canali di diffusione.

Il paesaggio chiama

paesaggio_chiama_tIn tante città mediterranee e anche qui, nella magnifica cornice dello Stretto di Messina, l’attuale urbanesimo genera immense aree abitate che non sono più né urbane né rurali. Ci guardiamo attorno e nella banalità che ci circonda cerchiamo nuove gravità, proprio in questi luoghi destrutturati, perché è qui che possono e devono prendere forma i paesaggi del nostro tempo. L’importanza del paesaggio è sentita quasi sempre in termini solo difensivi, senza la consapevolezza della sua rilevanza sociale e economica, e di conseguenza senza un coinvolgimento culturale e politico delle comunità. Continua...

Valle Giulia Flickr

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Il gruppo Valle Giulia Flickr nasce tre anni fa dall’idea di uno studente di architettura con la passione della fotografia.
Da un piccolo gruppo di appassionati, accomunati dalla voglia di imparare l’arte fotografica e di utilizzarla come strumento per “parlare” di architettura, si è arrivati ad un gruppo che oggi conta più di 260 iscritti.
Lo spirito del gruppo è quello della condivisione come mezzo di conoscenza, sia in campo architettonico che fotografico, e i contest proposti danno l’occasione agli iscritti di confrontarsi su varie tematiche in campo architettonico e sociale. Continua...

Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio

camiz_copertina_tUna mostra che presenti fotografie di paesaggi naturali, così come un osservatore li vede durante una gita, un'escursione, un viaggio, anziché una mostra semplice come si potrebbe credere (perché si potrebbe azzardare che un panorama è sempre bello), si presenta come una mostra piuttosto complessa. In effetti, è la fotografia del paesaggio naturale che è più complessa di quanto non sembri. Infatti, se appunto un ambiente naturale ci appare quasi sempre come bello, in particolare se incontaminato, una sua fotografia non è detto che lo sia. Continua...

Il Giardino dei Cedrati di Villa Pamphilij

cedratiDalla loro domesticazione le piante da frutto sono sempre state utilizzate come elementi costitutivi di diverse tipologie di giardini. In molti giardini storici, a  fronte di esempi virtuosi di conservazione di aree a frutteto o di singole piante da frutto, molto più spesso questi spazi coltivati sono andati perduti, gradualmente sacrificati ad altre priorità nei necessari restauri vegetazionali con perdita di risorse genetiche di valore, ma anche dell’identità dei luoghi. Lo studio di un’ipotesi di recupero del Giardino dei Cedrati in Villa Doria Pamphilj (Roma), oggi profondamente cambiato nella sua forma, struttura e funzione e in progressivo abbandono, rappresenta l’applicazione di un innovativo approccio metodologico, esempio di quella  integrazione di discipline necessaria per non prescindere dalla natura sistemica  di questo luogo. Continua...

Rassegna Italiana | 5 Temi 5 Progetti

Il complesso di risorse culturali, artistiche, ambientali, che sono proprie di un paese noi lo chiamiamo Patrimonio (ma anche l'insieme dei cromosomi che ogni individuo eredita dai propri ascendenti). Le Case sono le abitazioni dell'uomo e l'Esterno è ciò che sta fuori, che viene da fuori. Il termine Tecnologia è composto da arte e discorso, dove per arte si intende(va) il saper fare, in altri termini il progetto del saper fare. La Catastrofe indica i grandi sconvolgimenti provocati dalla natura o dall'uomo. Continua...

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