L'editoriale di (h)ortus


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Dopo quasi vent’anni di assenza – trascorsi, forse colpevolmente, a indagare architetture in luoghi più distanti del pianeta – sono ritornato a Urbino, alla ricerca non soltanto delle opere di Giancarlo De Carlo (e di tutti gli illustri architetti che lo hanno preceduto nella città di Federico da Montefeltro) ma anche della possibilità di fare un personalissimo punto sullo stato dell’architettura. Avevo sentito parlare da più parti del pessimo stato di conservazione degli Continua...

La città della postproduzione

Questo libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei, sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni quali il doppiaggio, il montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione.
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ri logo smallGiardino pubblico a Bari

Ma0 | Ketty Di Tardo, Luca La Torre, Alberto Iacovoni

Nella periferia sud di Bari, nel quartiere di Poggiofranco, il giardino è situato in un piccolo lotto allungato tra un complesso residenziale di costruzione recente e la distesa dei campi d'ulivo tipici del paesaggio pugliese.
Un giardino sul limite tra città e campagna diventa un limite “spesso” in cui si alternano diversi tipi di paesaggio, differenti tipologie di spazi aperti alberati: una piazza pavimentata con palme, una fascia di erbe ed arbusti da roccia, un giardino mediterraneo e infine, verso la campagna, una fascia ad ulivi e fichi, in continuità con il paesaggio agricolo. Allargando il limite, estendendo la transizione tra urbano e rurale il giardino si espande, mettendo in relazione questi due mondi, “sfumando” il limite tra l’uno e l’altro.
Le aree di sosta nel giardino sono delle vere e proprie isole di contatto tra le diverse fasce di paesaggio. Questa transizione graduale soddisfa la necessità programmatica di ospitare in questo stretto lotto funzioni differenti, quali una vera e propria piazza con ludoteca in contatto diretto con il quartiere ed il giardino, cuore verde e ludico dell'intervento.
Non solo: l'ispessimento del confine ottenuto con la sovrapposizione delle fasce produce un’espansione percettiva dello spazio, allontana il margine esterno del giardino, e allo stesso tempo lo estende visivamente al di là del proprio margine, verso l'orizzonte. Tra queste fasce, delle isole circolari contaminano tra di loro i diversi paesaggi, disseminano nel giardino una varietà di situazioni differenti.


Ma0 | Ciuffini, Di Tardo, Iacovoni, La Torre

Valeria Sansoni

Gli architetti Massimo Ciuffini, Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni e Luca La Torre, classe ’64-’68, fondano nel 1996 a Roma lo studio ma0, spazio di sperimentazione dell’interazione tra l’architettura e tutte le discipline ad essa affini.
Alla visione di epoca moderna della figura dell’architetto come colui che progetta i luoghi della vita dell’uomo spaziando dal cucchiaio alla città, ma0 risponde con una nuova gamma di interventi interconnessi, «dal muro fino all’interfaccia video» (1), ovvero dal reale al virtuale, dal progetto concreto alla comunicazione multimediale di esso.
L’approccio interdisciplinare di ma0 è insito già nel nome stesso, sigla che associa strettamente i termini media e architecture, non solo per chiarire l’ampio spettro di attività di cui si occupa – il virtuale, il multimediale – ma soprattutto per dichiarare l’assunto teorico preso a fondamento del proprio lavoro e cioè che l’architettura stessa sia un media, ovvero una disciplina di mezzo, che quindi può e deve aprirsi ad altre discipline e con ciò potenziare l’efficacia del proprio sistema di regole spaziali.
Il metodo di progettazione come somma di risposte a un ampio e complesso spettro di esigenze, è ben chiarito dall’eterogeneità dei lavori intrapresi da ma0, tra cui si citano la riqualificazione di piazza Risorgimento e il nuovo spazio urbano di via Matarrese a Bari (2000-2005), lo studio urbano per l’ampliamento della città di Almere (2007) – per ciò che concerne la sezione architecture – l’allestimento interattivo “La memoria degli oggetti” nello studio Castiglioni ad Ivrea (2005), la progettazione integrata della mostra PLAY, al Palazzo delle Esposizioni a Roma (2001) – per ciò che concerne la sezione media.
Lo studio ma0 è stato inoltre invitato alla prima Biennale di Architettura di Pechino, alla X Biennale d’Architettura di Venezia e alla Biennale di Architettura del Brasile.
Oltre a tale versatilità di approccio, la peculiarità del metodo di ma0 è il consistente apporto teorico che accompagna la pratica dell’architettura, efficacemente sintetizzato via web mediante scelte semantiche: con dieci coppie di termini opposti, le “10 opposizioni”, quale formula immediata di dichiarazione di intenti, ma0 fa chiare scelte di campo, compilando un manifesto programmatico dotato della forza e perentorietà delle, ormai antiche, avanguardie.
Tra azione e rappresentazione ma0 sceglie l’azione: «non v’è nulla da comunicare, se non l’invito ad interagire con l’architettura, ad appropriarsene, ad entrare in azione» (2).
Questa una delle più significative tra le opposizioni, un assunto che introduce alla sintesi del programma dello studio, votato alla ricerca di un’architettura progettata e costruita che sia opera «aperta interattiva e processuale» (3), cioè adattabile alle esigenze dell’utente, non auto celebrativa ma a servizio dell’uomo.
Tale obiettivo circoscrive i tre ambiti della speculazione teorica, poi sperimentazione concreta, di ma0, definibili con tre parole chiave: process – processo, diagramma; interaction – interattività; looseness – allentamento, indefinito. Il metodo progettuale scandito da layer sovrapposti corrispondenti alle varie esigenze dell’utente, l’interazione con esso e la non netta definizione del margine, sia esso tra natura e artificio o tra pubblico e privato, sono aspetti del fare architettura di ma0 che mirano ad avvicinare lo spazio progettato a colui che lo abita, tendendo ad una sorta di «forma invitante» all’italiana, memore cioè degli insegnamenti di Hertzberger (4), grande maestro dell’architettura responsabile, che, a conferma di tale affinità, nel 2003 assegna allo studio romano il primo premio dell’Europan 7 per il progetto Playscape di riqualificazione di un brano urbano di Drancy in Francia.
L’incessante verifica concreta della ricerca teorica e, viceversa, l’esigenza di dare alla professione un motore i cui ingranaggi siano soprattutto la ricerca e gli ideali dell’architettura responsabile e sociale, fanno di ma0 di certo uno degli studi di maggior rilievo ed interesse nell’attuale panorama, non solo romano, ma nazionale.

Note
(1) L’espressione è estrapolata dalla presentazione della poetica di ma0, inclusa nel portfolio scaricabile dal sito www.ma0.it
(2) Il manifesto completo di ma0 “10 opposizioni” è scaricabile dal sito www.ma0.it
(3) Ibidem, nota 1
(4) Per il concetto di “forma invitante” si fa riferimento al testo HERTZBERGER H., Lezioni di architettura, Roma e Bari, Laterza, 1996.

 
Hortus

Lo spessore della città

La ricerca Lo spessore della città prende corpo nel 2010 in occasione del secondo bando FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – Bando Futuro in Ricerca), pubblicato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il bando nelle sue tre edizioni (2008, 2010, 2012) è indirizzato a sostenere ricerche di base di giovani studiosi. La stesura del progetto nella sua prima versione è il tentativo di tradurre assunti teorici, costruiti su nuove necessità di dialogo tra architettura e città, in concreti strumenti operativi.  Continua...

Alter-azioni

Questo libro raccoglie una serie di saggi sull’alterazione, ovvero sul rapporto interpretazione e realtà, sostanzialmente sul come si possa aumentare la realtà oltre l’impiego di strumenti tecnologici. Con l’espressione “realtà aumentata” si vuole qui sostenere l’autonomia della visione, la sua non necessità di protesi da altri impostate, a favore di un potenziamento delegato alla sola teoria. L’obiettivo è aggiornare il binomio teoria-progetto, superare inutili dualismi, affermare la coincidenza dei due termini non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello degli strumenti. Continua...

peperone_giallo_trasphortusbooks è un progetto editoriale che nasce dall’esperienza di (h)ortus - rivista di architettura. Raccogliere saggi e riflessioni di giovani studiosi dell’architettura, siano esse sul contemporaneo, sulla storia, la critica e la teoria, sul progetto o sugli innumerevoli altri temi che caratterizzano l’arte del costruire è la missione che vogliamo perseguire, per una condivisione seria e ragionata dei problemi che a noi tutti, oggi, stanno profondamente a cuore.

hortusbooks si propone come una collana agile, aperta ad una molteplicità di contributi nel campo dell'architettura. I volumi vengono pubblicati con tecnologia print on demand dalla casa editrice Nuova Cultura di Roma e possono essere acquistati on-line tramite i maggiori canali di diffusione.

Il paesaggio chiama

paesaggio_chiama_tIn tante città mediterranee e anche qui, nella magnifica cornice dello Stretto di Messina, l’attuale urbanesimo genera immense aree abitate che non sono più né urbane né rurali. Ci guardiamo attorno e nella banalità che ci circonda cerchiamo nuove gravità, proprio in questi luoghi destrutturati, perché è qui che possono e devono prendere forma i paesaggi del nostro tempo. L’importanza del paesaggio è sentita quasi sempre in termini solo difensivi, senza la consapevolezza della sua rilevanza sociale e economica, e di conseguenza senza un coinvolgimento culturale e politico delle comunità. Continua...

Valle Giulia Flickr

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Il gruppo Valle Giulia Flickr nasce tre anni fa dall’idea di uno studente di architettura con la passione della fotografia.
Da un piccolo gruppo di appassionati, accomunati dalla voglia di imparare l’arte fotografica e di utilizzarla come strumento per “parlare” di architettura, si è arrivati ad un gruppo che oggi conta più di 260 iscritti.
Lo spirito del gruppo è quello della condivisione come mezzo di conoscenza, sia in campo architettonico che fotografico, e i contest proposti danno l’occasione agli iscritti di confrontarsi su varie tematiche in campo architettonico e sociale. Continua...

Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio

camiz_copertina_tUna mostra che presenti fotografie di paesaggi naturali, così come un osservatore li vede durante una gita, un'escursione, un viaggio, anziché una mostra semplice come si potrebbe credere (perché si potrebbe azzardare che un panorama è sempre bello), si presenta come una mostra piuttosto complessa. In effetti, è la fotografia del paesaggio naturale che è più complessa di quanto non sembri. Infatti, se appunto un ambiente naturale ci appare quasi sempre come bello, in particolare se incontaminato, una sua fotografia non è detto che lo sia. Continua...

Il Giardino dei Cedrati di Villa Pamphilij

cedratiDalla loro domesticazione le piante da frutto sono sempre state utilizzate come elementi costitutivi di diverse tipologie di giardini. In molti giardini storici, a  fronte di esempi virtuosi di conservazione di aree a frutteto o di singole piante da frutto, molto più spesso questi spazi coltivati sono andati perduti, gradualmente sacrificati ad altre priorità nei necessari restauri vegetazionali con perdita di risorse genetiche di valore, ma anche dell’identità dei luoghi. Lo studio di un’ipotesi di recupero del Giardino dei Cedrati in Villa Doria Pamphilj (Roma), oggi profondamente cambiato nella sua forma, struttura e funzione e in progressivo abbandono, rappresenta l’applicazione di un innovativo approccio metodologico, esempio di quella  integrazione di discipline necessaria per non prescindere dalla natura sistemica  di questo luogo. Continua...

Rassegna Italiana | 5 Temi 5 Progetti

Il complesso di risorse culturali, artistiche, ambientali, che sono proprie di un paese noi lo chiamiamo Patrimonio (ma anche l'insieme dei cromosomi che ogni individuo eredita dai propri ascendenti). Le Case sono le abitazioni dell'uomo e l'Esterno è ciò che sta fuori, che viene da fuori. Il termine Tecnologia è composto da arte e discorso, dove per arte si intende(va) il saper fare, in altri termini il progetto del saper fare. La Catastrofe indica i grandi sconvolgimenti provocati dalla natura o dall'uomo. Continua...

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