L'editoriale di (h)ortus


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Dopo quasi vent’anni di assenza – trascorsi, forse colpevolmente, a indagare architetture in luoghi più distanti del pianeta – sono ritornato a Urbino, alla ricerca non soltanto delle opere di Giancarlo De Carlo (e di tutti gli illustri architetti che lo hanno preceduto nella città di Federico da Montefeltro) ma anche della possibilità di fare un personalissimo punto sullo stato dell’architettura. Avevo sentito parlare da più parti del pessimo stato di conservazione degli Continua...

La città della postproduzione

Questo libro raccoglie una serie di saggi sulla postproduzione intesa sia quale condizione che connota oggi i territori europei, sia quale atteggiamento progettuale – realizzare non è più sufficiente e non è più centrale servono interventi altri, altre sovrascritture. Come nella prassi cinematografica, raramente la presa diretta esaurisce il momento di formalizzazione di un film: è necessario applicare un complesso di operazioni quali il doppiaggio, il montaggio, il missaggio che seguono la fase delle riprese e precedono la commercializzazione.
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Quale residenza per l'Italia di domani?

Paolo Marcoaldi

«Se tuttavia ascoltiamo ciò che il linguaggio ci dice nella parola bauen, costruire, apprendiamo tre cose:
1 Costruire è propriamente abitare
2 L’abitare è il modo in cui i mortali sono sulla terra
3 Il costruire come abitare si dispiega nel costruire che coltiva, e coltiva ciò che cresce;  e nel costruire che edifica costruzioni.
[…] il tratto fondamentale dell’abitare è questo aver cura (1)»

L’immagine di una città, specialmente per chi ci vive, non si lega tanto ai grandi monumenti, che sono il principale attrattore per i visitatori occasionali, quanto all’insieme delle residenze. Pertanto, la qualità dell’edilizia residenziale riflette la qualità di una città.
Analizzare la questione dell’architettura residenziale in Italia vuol dire, in senso lato, affrontare due grandi temi, che sono tra loro del tutto complementari, nonostante la grande differenza di scala. Il primo è il rapporto tra le residenze e lo sviluppo urbano, il secondo è il tema dell’alloggio all’interno delle residenze.

Strade perdute

È inutile girarci troppo intorno, non esiste più il grande dibattito internazionale in cui affrontare, su scala globale, i temi legati all’Existenzminimum e agli standard abitativi. Sono inoltre infinitamente lontani gli anni della frenetica ricostruzione del secondo dopoguerra, così come gli anni 60, quelli del famoso boom economico, un periodo nel quale i grandi maestri dell’architettura italiana, Gardella, Libera, Quaroni, Ridolfi, Fiorentino, Rossi, hanno affrontato, con maggiore o minore incisività, la questione della residenza sociale. Temi come consumo del suolo o costruire sul costruito, ma anche la grande crisi finanziaria che incombe in questi ultimi anni, hanno frenato ogni slancio utopico, ma determinano comunque un nuovo modo di affrontare il tema della residenza in cui, soprattutto le giovani generazioni di architetti, possono delineare nuovi percorsi.                              
In Italia inoltre, a differenza degli altri paesi europei, l’intervento statale è sempre più marginale e si manifesta solo in occasione di calamità naturali. Allo stato attuale, il piano casa rappresenta un semplice palliativo che esonera lo stato da qualsiasi responsabilità finanziaria. Questa scarsa presenza statale non consente di affrontare con rigore scientifico e su scala nazionale il problema dell’alloggio sociale. Gli alloggi realizzati negli ultimi anni sono quasi esclusivamente frutto di iniziative di carattere privato.

Ricerca a due velocità

La ricerca tipologica contemporanea è affidata esclusivamente alla grande varietà di tipi di alloggi, e alle diverse modalità con cui questi tipi vengono assemblati tra loro. Non è più possibile cambiare da cima a fondo l’organizzazione della cellula abitativa. Oggi l’architetto non interviene più nella definizione degli spazi abitativi, che sono tra loro intercambiabili come semplici oggetti d’arredo all’interno di un grande vassoio-contenitore. L’attenzione è sempre più rivolta all’involucro architettonico, alla pelle dell’edificio e a come questa si relaziona con la città. Questo fatto determina una crescente attenzione nei confronti delle nuove tecnologie. Tuttavia lavorare sulle tecnologie avanzate vuol dire «non cadere né in una eccessiva esibizione di strutture e impianti, né in un troppo impersonale e autocompiaciuto soft-tech (2)».

La casa in Italia oggi

Nel complesso e variegato panorama dell’architettura contemporanea in Italia, fatto di episodi estremamente eterogenei che rendono impossibile delineare una scuola di pensiero, si è tentato di individuare alcune linee di ricerca più demarcate rispetto ad altre. Da un lato, alcuni architetti ormai affermati cercano, attraverso i grandi edifici a torre, una nuova definizione dello skyline urbano delle maggiori città italiane. È Il caso delle recentissime esperienze della coppia Purini-Thermes a Roma (Fig. 1, Fig. 2), di Zucchi (Fig. 3) e Boeri a Milano. L’alternativa a questo tema è rappresentata dal piccolo isolato, l’edificio a corte, così legato alla tradizione dei primi grandi quartieri residenziali che, a partire dalla fine dell’800, hanno completato il volto della città storica. Casi così apparentemente diversi come Boeri a Seregno (Fig. 4), 5+1 architetti a San Giuliano di Puglia (Fig. 5), Mayr Fingerle a Bolzano e C+S associati a Pordenone (Fig. 6), affrontano il tema della residenza come parte di un tessuto che deve essere cucito, suturato, riabilitato mediante operazioni puntuali, in cui la sperimentazione va oltre la banale ricerca di un’immagine distinta e differente da ogni precedente.
Queste recenti esperienze consentono di introdurre alcune parole che faranno parte del vocabolario della residenza futura e che dovranno comprendere termini tra loro molto diversi come flessibilità, provvisorietà, sicurezza antisismica, risparmio energetico.

Che cos’è una casa?

Questa breve dissertazione sul tema della residenza vuole mettere in luce come si renda necessario prevenire la deriva positivista che, ciclicamente, sembra avvinghiare l’architettura, e mettere in guardia contro l’uso incontrollato della tecnica. «Il poetare edifica l'essenza dell'abitare. Non solo poetare e abitare non si escludono reciprocamente. Essi sono anzi in una coesione inscindibile, si richiedono reciprocamente. Poeticamente abita l'uomo (3)».  Queste parole di Heidegger, pronunciate in una famosa conferenza durante gli anni della ricostruzione postbellica, devono allargare il campo di ricerca sull’abitazione a temi non esclusivamente di carattere materiale. Il progresso non si sostituisce come valore alla memoria, ma ne diviene costante epifania. La casa, pertanto, non deve essere mai banalizzata e svilita a semplice alloggio, più o meno gradevole, ma deve riacquistare il significato originario di rifugio.
Iñaki Ábalos sostiene che questa ricerca deve condurre all’invenzione dello spazio pragmatista, contemporaneamente agli antipodi sia dello spazio della casa positivista sia di quella esistenzialista.
 «La sfida che si presenta oggi all’immaginazione pragmatista è di elaborare modelli urbani che siano simultaneamente espansivi e coesivi, alla ricerca di nuovi equilibri tra naturale e artificiale, adattabili anche a climi e a contesti poltici ed economici differenti (4)».

Note

(1) HEIDEGGER M., "Costruire, abitare, pensare", in Saggi e discorsi, Milano, Mursia, 1976.
(2) PRESTINENZA PUGLISI L., in G. Minguzzi (a cura di), Architettura sostenibile, Milano, Skira, 2008.
(3) HEIDEGGER M., "Poeticamente abita l’uomo", in, Saggi e discorsi, Milano, Mursia, 1976.
(4) ÁBALOS I., Il buon abitare, Milano, Marinotti, 2009.

 
Hortus

Lo spessore della città

La ricerca Lo spessore della città prende corpo nel 2010 in occasione del secondo bando FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – Bando Futuro in Ricerca), pubblicato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il bando nelle sue tre edizioni (2008, 2010, 2012) è indirizzato a sostenere ricerche di base di giovani studiosi. La stesura del progetto nella sua prima versione è il tentativo di tradurre assunti teorici, costruiti su nuove necessità di dialogo tra architettura e città, in concreti strumenti operativi.  Continua...

Alter-azioni

Questo libro raccoglie una serie di saggi sull’alterazione, ovvero sul rapporto interpretazione e realtà, sostanzialmente sul come si possa aumentare la realtà oltre l’impiego di strumenti tecnologici. Con l’espressione “realtà aumentata” si vuole qui sostenere l’autonomia della visione, la sua non necessità di protesi da altri impostate, a favore di un potenziamento delegato alla sola teoria. L’obiettivo è aggiornare il binomio teoria-progetto, superare inutili dualismi, affermare la coincidenza dei due termini non solo sul piano dei contenuti ma anche su quello degli strumenti. Continua...

peperone_giallo_trasphortusbooks è un progetto editoriale che nasce dall’esperienza di (h)ortus - rivista di architettura. Raccogliere saggi e riflessioni di giovani studiosi dell’architettura, siano esse sul contemporaneo, sulla storia, la critica e la teoria, sul progetto o sugli innumerevoli altri temi che caratterizzano l’arte del costruire è la missione che vogliamo perseguire, per una condivisione seria e ragionata dei problemi che a noi tutti, oggi, stanno profondamente a cuore.

hortusbooks si propone come una collana agile, aperta ad una molteplicità di contributi nel campo dell'architettura. I volumi vengono pubblicati con tecnologia print on demand dalla casa editrice Nuova Cultura di Roma e possono essere acquistati on-line tramite i maggiori canali di diffusione.

Il paesaggio chiama

paesaggio_chiama_tIn tante città mediterranee e anche qui, nella magnifica cornice dello Stretto di Messina, l’attuale urbanesimo genera immense aree abitate che non sono più né urbane né rurali. Ci guardiamo attorno e nella banalità che ci circonda cerchiamo nuove gravità, proprio in questi luoghi destrutturati, perché è qui che possono e devono prendere forma i paesaggi del nostro tempo. L’importanza del paesaggio è sentita quasi sempre in termini solo difensivi, senza la consapevolezza della sua rilevanza sociale e economica, e di conseguenza senza un coinvolgimento culturale e politico delle comunità. Continua...

Valle Giulia Flickr

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Il gruppo Valle Giulia Flickr nasce tre anni fa dall’idea di uno studente di architettura con la passione della fotografia.
Da un piccolo gruppo di appassionati, accomunati dalla voglia di imparare l’arte fotografica e di utilizzarla come strumento per “parlare” di architettura, si è arrivati ad un gruppo che oggi conta più di 260 iscritti.
Lo spirito del gruppo è quello della condivisione come mezzo di conoscenza, sia in campo architettonico che fotografico, e i contest proposti danno l’occasione agli iscritti di confrontarsi su varie tematiche in campo architettonico e sociale. Continua...

Dal paesaggio al panorama, dal panorama al paesaggio

camiz_copertina_tUna mostra che presenti fotografie di paesaggi naturali, così come un osservatore li vede durante una gita, un'escursione, un viaggio, anziché una mostra semplice come si potrebbe credere (perché si potrebbe azzardare che un panorama è sempre bello), si presenta come una mostra piuttosto complessa. In effetti, è la fotografia del paesaggio naturale che è più complessa di quanto non sembri. Infatti, se appunto un ambiente naturale ci appare quasi sempre come bello, in particolare se incontaminato, una sua fotografia non è detto che lo sia. Continua...

Il Giardino dei Cedrati di Villa Pamphilij

cedratiDalla loro domesticazione le piante da frutto sono sempre state utilizzate come elementi costitutivi di diverse tipologie di giardini. In molti giardini storici, a  fronte di esempi virtuosi di conservazione di aree a frutteto o di singole piante da frutto, molto più spesso questi spazi coltivati sono andati perduti, gradualmente sacrificati ad altre priorità nei necessari restauri vegetazionali con perdita di risorse genetiche di valore, ma anche dell’identità dei luoghi. Lo studio di un’ipotesi di recupero del Giardino dei Cedrati in Villa Doria Pamphilj (Roma), oggi profondamente cambiato nella sua forma, struttura e funzione e in progressivo abbandono, rappresenta l’applicazione di un innovativo approccio metodologico, esempio di quella  integrazione di discipline necessaria per non prescindere dalla natura sistemica  di questo luogo. Continua...

Rassegna Italiana | 5 Temi 5 Progetti

Il complesso di risorse culturali, artistiche, ambientali, che sono proprie di un paese noi lo chiamiamo Patrimonio (ma anche l'insieme dei cromosomi che ogni individuo eredita dai propri ascendenti). Le Case sono le abitazioni dell'uomo e l'Esterno è ciò che sta fuori, che viene da fuori. Il termine Tecnologia è composto da arte e discorso, dove per arte si intende(va) il saper fare, in altri termini il progetto del saper fare. La Catastrofe indica i grandi sconvolgimenti provocati dalla natura o dall'uomo. Continua...

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